US Viterbese

VITERBESE-LUCCHESE: COSI’ LO SCORSO ANNO

VITERBESE C.-LUCCHESE 2-0

VITERBESE CASTRENSE (3-4-3): Iannarilli 6; Celiento 7 Dierna 6,5 Pacciardi 6,5; Pandolfi 7 Cuffa 6,5 (2′ st Cardore 6) Doninelli 6 (43′ st  Miceli sv) Varutti 6; Neglia 7 (30′ st Paolelli sv) Jallow 6,5 Falcone 7. A disp. Pini, Micheli,  Fioravanti, Petroselli, Battista, D’Antonio, Sandomenico, Chiani. All. Puccica 7

LUCCHESE  (3-4-3): Nobile 5; Espeche 6 Dermaku 6 (18′ st Merlonghi 6) Maini 6 (35′ st De Martino sv); Tavanti 6 Bruccini 6 Mingazzini 6,5 (19′ st Bragadin sv) Cecchini 6; Nolè  6 Fanucchi 7 Raffini 6. A disp. De Masi, Brusacà, Cannoni, Gargiulo. All. Galderisi 6

ARBITRO: De Tullio di Bari 5

Guardalinee: Guglielmi e Madonia

RETI: 26 pt Cuffa (VC), 23 st Neglia (VC)

AMMONITI: Dierna (VC), Celiento (VC), Mingazzini (L), Nobile (L).

NOTE: Angoli 9-3 per la Viterbese C., spettatori circa 900. Recuperi pt 2’ st 4’  

 

VITERBO – Dopo i due “schiaffi” in otto giorni al Rocchi, la Viterbese torna a riassaporare il sapore del successo casalingo.

Esordio migliore per Lillo Puccica in panchina non sarebbe potuto esserci: tornare per la terza volta e intascare subito tre punti preziosi – dopo una settimana delicata – è stato davvero un evento di grande significato.

Puccica ha vinto anche la sfida con un altro ex gialloblu, Galderisi, con il quale ha avuto una confronto corretto, animato dalla massima sportività, dallo scambio di idee prima della gara allo sportivo saluto al termine di quello che era considerato una sorta di spareggio.

Entrambi gli allenatori ci hanno messo del proprio per cercare di superare gli avversari: Puccica qualcosa in più, perché ha saputo scegliere l’undici migliore, il modulo giusto e i cambi appropriati.

Dopo tanta confusione tattica e tecnica dei suoi predecessori, finalmente la condotta dalla panchina è stata quanto di meglio ci si potesse aspettare. E la squadra ha risposto nella maniera migliore, dimostrando brillantezza atletica, spirito di sacrifico e voglia di arrivare fino al termine, stando attenta ad evitare errori difensivi che, in passato, avevano pregiudicato risultati già acquisiti.

Galderisi ha fatto buon viso a cattivo gioco per qualche assenza importante: ha cercato di spaccare la partita soprattutto con le verticalizzazioni, con le intuizioni dell’esperto Fanucchi, sicuramente il più bravo dei suoi.

A spaccare la partita, però, sono stati i padroni di casa, passati in vantaggio su una azione in cui la bravura gialloblu si è mischiata con l’errore altrui. Un traversone (26’) di Cuffa, infatti, diritto verso il centro dell’area per Neglia, non è stato agganciato dall’attaccante gialloblu, ma non è stato preso neanche dal portiere Nobile, a cui non è rimasto altro da fare che andare a raccogliere il pallone terminato in fondo al sacco.

Torna il sereno in casa gialloblu, ma Cuffa si fa male alla spalla e vorrebbe uscire subito. Prova a stringere i denti all’intervallo, ma, appena rientrato in campo deve arrendersi e Puccica è costretto a modificare un assetto che stava funzionando bene. Entra il giovane Cardore – che ha caratteristiche diverse da Cuffa – e la linea a quattro di centrocampo chiede qualcosa in più a Doninelli, in mezzo, mentre può poggiarsi su un Pandolfi eccellente sulla corsia di destra.

Anche Galderisi cambia: getta nella mischia Bragadin (di poco alto al 40’) e Merlohghi e la sua Lucchese sembra non voler mollare: pur non creando occasioni da gol importanti (la più rilevante è un bolide di Fanucchi al 38’, respinto da Iannarilli), rimane sempre a galla. Finchè la Viterbese, che avrebbe potuto raddoppiare con Jallow (19’) e Falcone (21’), non mette dentro il “macigno” che chiude definitivamente l’incontro e sbarra la strada all’ex Galderisi.

Stavolta Neglia (23’) aggancia benissimo il pallone che Jallow gli dà, appena dentro l’area: si aggiusta il pallone e lascia partire una botta precisa e potente che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Realizza il decimo gol stagionale e fa impazzire di gioia il suo nuovo allenatore, che corre ad abbracciare tutti. E che fa felici tutti, compreso il patron Camilli, il quale, in settimana, aveva minacciato di mollare a fine stagione. Camilli ha fatto i complimenti alla squadra e all’allenatore: non capita tutti i giorni!

 

 

 

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