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VITERBESE, UNO SCIVOLONE DA CUI TIRAR FUORI INSEGNAMENTI

Si è rischiato di non giocare per il campo allentato dall’abbondante pioggia, ma quando l’arbitro ha deciso per il sì, allora è sembrato che solo il Prato fosse in grado di adattarsi su quel pantano, mentre la Viterbese assolutamente impossibilitata a farlo.

Una Viterbese in cui – un po’ a  sorpresa – Pagliari aveva tenuto fuori tutti gli ultimi arrivati dal mercato e Pandolfi che stava bene e che aveva svolto una settimana di allenamenti molto intensa. Esordio dall’inizio per Doninelli al posto dello squalificato Cruciani, un esordio che non è dispiaciuto nel primo tempo. Definirla una partita di calcio su quel pantano – dunque – è stato un puro esercizio letterario, però il campo impraticabile c’era anche per i padroni di casa, che ci hanno messo molto in più e costretto Iannarilli a parate a ripetizione. Per mezzora, però, la Viterbese ha tenuto il campo, creando una importante occasione, un palo di Neglia.

Poi, subito dopo, il gol del vantaggio di Moncini, classe 1996, che ha bruciato una difesa nell’occasione impacciata.  

All’inizio della ripresa sono entrati Jallow e Battista al posto di Sandomenico e Falcone, a dimostrazione che l’undici iniziale forse non era sbagliato. Ma non è che  sia poi cambiato molto negli equilibri tattici e nel rendimento delle due squadre in campo: il Prato che continuava ad adeguarsi al terreno pessimo e  la Viterbese no, praticamente senza mai nell’area di rigore avversaria.

Anzi, ricorrendo a Iannarilli e alle sue parate per evitare il raddoppio dei locali, anche quando Tavano è andato a calciare il rigore, neutralizzato dal ragazzo di Alatri.

Negli ultimissimi minuti ha esordito pure Tortolano, che ormai non poteva più fare evidentemente nulla, proprio mentre Tavano andava a farsi perdonare dai suoi e mettere dentro il raddoppio, che stoppava una Viterbese deludente.

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