US Viterbese

GIALLOBLU WORK IN PROGRESS. SQUADRA REATTIVA, CHE DEVE ANCORA LAVORARE MOLTO

Prima vera uscita per la nuova Viterbese, visto che la sgambatura con i dilettanti del Chianciano non poteva fornire indicazioni particolarmente attendibili. 

Si inizia al piccolo trotto. Un po’ per i pesanti carichi di lavoro a cui Bertotto ha sottoposto il gruppo. Eppoi per qualche assenza importante, prime fra tutti quelle di Iannarilli e Pandolfi, rimasti ancora in infermeria.

Mettiamoci anche un Grosseto assai volenteroso, che ha mostrato tanta grinta e corso molto, sicuramente di più di quanto si potesse attendere da una formazione di Eccellenza e, quindi, dalla diferenza di categoria.

Bertotto ha messo in campo una formazione che potrebbe avvicinarsi a quella ideale che ha in testa, portando in panchina anche gli ultimi due arrivati, il difensore Sini e l’attaccante Mendez, per un parco offensivo che dovrebbe ampliarsi oggi con l’arrivo di un promettente centravanti proveniente dal Nordest.

Per quel che si è visto in questa prima frazione, c’è ancora da lavorare, e guai se così non fosse. Non sarebbe il calcio d’agosto, le cui indicazioni non vanno mai prese troppo sul serio, nel bene e nel male.

In avanti si è visto pochino e il tridente non si è reso mai pericoloso in mezzo al centro dell’area, ma sicuramente ci vorranno maggiori incursioni, nel prossimo futuro, per impensierire le difese avversarie.

A centrocampo è piaciuto il tocco classico di Musacci, che sa gestire il pallone con classe, ma anche portarlo avanti senza fermarsi a tocchettare, come avveniva, ad esempio, lo scorso anno.

In difesa è stato attento tra i pali Pini e il migliore della linea a quattro della difesa è stato il terzino destro Peverelli, un ragazzo che sa attuare entrambe le fari con naturalezza, almeno per quello che si è visto finora.

Il punteggio in bianco con cui si è andati al riposo è stato modificato all’inizio di ripresa, quando Bertotto ha messo in campo tutti gli altri uomini a disposizione. Uno di questi, Jefferson, dopo redici minuti, ha messo dentro un calcio di rigore (mettendo la sfera alla destra del portiere – ndr) assegnato dal direttore di gara per fallo sul colored Sanè, piazzato a terzino sinistro, che piace molto a staff tecnico e dirigenza.

La partita, di fatto, termina qui, visto che gli altri due gol arrivano negli ultimissimi minuti, con il Grosseto che paga le sostituzioni, evidentemente con uguali a quelle dell’undici iniziale. Un tiro a fil di palo – in diagonale – di Varutti, posizionato a centrocampo, nella ripresa, e un tiro di Baldassin, appena segnato il quale arriva il triplice fischio.

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