Calcio

LA VITERBESE SUL CORRIERE DELLO SPORT

VITERBO –   La prima sconfitta interna è arrivata un po’ a sorpresa. Ci si attendeva un riscatto ed invece la Viterbese ha accusato lo scivolone casalingo che spezza un po’ il momento magico con cui aveva iniziato la stagione.

Nulla è compromesso, ma ci si dovrà sbrigare a cambiare qualcosa, a prendere in serie considerazione le indicazioni emerse dalla gara con la Giana Erminio.

“E’ la prima partita sbagliata e persa male – è il pensiero dell’allenatore Valerio Bertotto – e me ne assumo tutte le responsabilità. Gli uomini, però, vengono fuori in questi momenti difficili: dobbiamo lavorare molto sull’attenzione, sulla voglia di vincere i duelli, per non subire l’avversario. Anche nelle partite che si vincevano sapevamo quali erano i nostri difetti e continueremo a lavorarci, a metterci tutta la forza che ci vuole per migliorare nelle problematiche che sono emerse per la prima volta in maniera significativa, la prima partita sbagliata dall’inizio”.

Diversa è la presa di posizione del patron Piero Camilli, il quale, il giorno dopo, è ancor più insoddisfatto, tutt’altro che deciso a vedere “una squadra troppo leziosa e sbilanciata in avanti, che si fa prendere in contropiede, che difende male e sempre in inferiorità numerica.

Voglio – prosegue Camilli –  che si cambi registro immediatamente, voglio vedere una Viterbese più quadrata, più coperta, che non rischi inutilmente per la smania di andare sempre avanti. Tanto il gol, alla fine, lo segniamo lo stesso, perché abbiamo giocatori bravi: l’importante è non prendere i gol con questa facilità disarmante. Il Pisa, facendo le barricate, ha fatto sei punti nelle ultime due partite: non è detto che noi dobbiamo, invece, giocare di fioretto, senza la giusta cattiveria, con centrocampisti che vanno a cercare il gol, con cinque attaccanti insieme, eppoi gli avversari ci prendono controtempo e ci battono.”

Insomma, il segnale è chiaro. Sembrerebbe quello di un patron favorevole a un cambio di modulo, ad un tandem offensivo come gli è sempre piaciuto. E Razzitti-Jefferson sembra proprio la coppia capace di assortirsi e cercare la via del gol, con alle spalle un centrocampo che non sia a tre e che garantisca maggiore copertura degli spazi e un filtro determinato, per non far trovare sguarnita una difesa, che si per sé, non attraversa un momento splendido.

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