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LE GRANDI OCCASIONI. IL VOLLEY DELLE DONNE…

La classe di Francesca Moretti, la passione di Alberta Conti. La Serie B!

Si erano incrociate tanti anni prima, quando Francesca Moretti era una giovanissima e promettente pallavolista di Tuscania e Alberta Conti era la responsabile delle selezioni provinciali della Tuscia. Qualche momento vissuto insieme, con ruoli diversi, con età diverse, poi ognuna per la propria strada. Francesca Moretti la percorre tutta, nel migliore dei modi, inanella successi su successi, ritagliandosi una grande carriera.

Alberta Conti coltiva sempre la sua passione per la pallavolo, ma segue tutto lo sport, tanto è vero che accetta anche una atipica avventura. Diventa presidente di una squadra di calcio, un mondo non certo facilissimo per una donna.Rimane, però, legata alla pallavolo e non disdegna di vedersi ogni tanto qualche bella partita, sempre più frequentemente, nel momento in cui la sua avventura calcistica giunge al capolinea.

Diventa dirigente della VBC, la società più importante del capoluogo della città dei Papi in ambito femminile. Lo fa a stagione in corso, una stagione già compromessa, per la quale non può far nulla di più, se non mettersi subito a cercare un nuovo titolo sportivo per poter rimanere in serie C. Per rimanerci davvero, stavolta! E possibilmente cominciando a creare, far crescere, sviluppare, un progetto importante, che possa disegnare un futuro gratificante. Quale migliore occasione sarebbe coinvolgere proprio Francesca Moretti, che nel frattempo è cresciuta  tanto – e in tutti i sensi, rispetto a quando era una speranza giovanile – e che ha appena manifestato la volontà di voler appendere le scarpette al chiodo?

Le due s’incontrano e parlano. Parlano tanto: l’eloquenza non fa difetto a nessuna delle due, alimentate dalla medesima passione per quello sport che potrebbe vivere a Viterbo una nuova primavera, dopo tanti lustri di attesa.La società viterbese si è basata su una conduzione abbastanza “familiare”, con pochi dirigenti che ci si sono dedicati il più possibile, facendo un po’ di tutto, anche occupandosi di ruoli diversi contemporaneamente.

Alberta non promette nulla di particolare, ma sa stimolare Francesca: sa che la società sarà dalla sua parte, sa che nessuno vorrebbe più fare un passo indietro. Costi quel che costi!E Francesca accetta: rimanda ad altra occasione il proposito di abbandonare l’attività agonistica e si mette a disposizione di un progetto importante, quello di una serie C da sviluppare in maniera ambiziosa, non certo carente nei risultati, come il precedente.

“Insegui la tua passione” è lo slogan del progetto: evidentemente è accattivate e cattura quantomeno la curiosità di una giocatrice dal curriculum importane come quello della Tuscanese. Dalla curiosità alla voglia di immergercisi il passo è breve e le due donne sono già pronte per posare di fronte ad un fotografo e immortalare la consegna della maglia, quella numero diciotto da sempre indossata da Francesca, che Alberta mostra con orgoglio, mentre gliela passa. Per Francesca Moretti, per quel numero diciotto che si è portata sulle spalle per tanti anni, per quella fascia da capitana che ha caratterizzato alcune delle sue stagioni più gratificanti.

Spesso, infatti, le cose vanno in maniera diversa: c’è chi riesce a convincerti che si possa ancora fare qualcosa di importante per lo sport, che si possa essere grandi protagonisti anche se le categorie non sono più quelle di una volta e i palazzetti enormi si tramutano in palestre, neanche non troppo grandi, dove la pallavolo s’intreccia con il sudore e con la passione.

Non immaginava, forse, che l’ultima occasione sarebbe stata riposta nella borsa, insieme a tanta amarezza, quando decise di smetterla in anticipo, quando Caserta non fu in grado di darle quello che lei cercava, nel rispetto di una grande giocatrice che aveva scelto di seguire il coach Dragan Nesic, esonerato, poi, a metà campionato.

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