EmergenzaUS Viterbese

DE FALCO: “RIMANERE A CASA, NULL’ALTRO!”

– Pensi che si poteva anticipare qualcosa nei provvedimenti più drastici? Per esempio, il giorno del campionato a porte chiuse poteva essere già un giorno di fermo totale?
“Penso di sì. Noi avevamo anche provato a chiedere di non giocare, perché i rischi erano ormai palesi. Quello era un segnale di qualcosa che stava accadendo ”.
– Le varie date che circolano sulla ripresa dei campionati non ti sembrano un pò azzardate?
“Ieri sera non riuscivo a prendere sonno e sentivo in tv di un ipotetico inizio dei campionati a maggio. Io penso che fare previsioni sia impossibile, perché stiamo combattendo con qualcosa di invisibile, da combattere con la testa, con la pazienza, con l’intelligenza”.
– Eri appena uscito dal lungo infortunio: un peccato esserti di nuovo fermato, per te che eri rimasto inattivo anche troppo a lungo.
“Diciamo che sono rientrato nel momento sbagliato, ma questa è solo una piccola sfumatura. Son contento di essere rientrato e vorrà dire che noi giocatori sfrutteremo questo periodo per rilassarci, per recuperare da piccoli fastidi, perché il campionato è sempre un po’ stressante, anche se il nostro lavoro è il più bello del mondo. È normale che l’obiettivo è quello di poter ricominciare il prima possibile, però solo se rispettiamo le regole tutti riusciamo a poterlo fare.”
– Come mai c’è stato bisogno di così tempo per uscire dal tuo infortunio?
“Non era stato considerato grave inizialmente: la fascite plantare è della categoria dei non gravi, ma altrettanto fastidiosi. Sono amico di Luca Ceppitelli, capitano del Cagliari, e per lo stesso motivo è fermo dal mese di ottobre. Eppure si tratta di una squadra di serie.”

DAL CORRIERE DELLO SPORT…

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