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QUANDO LA MAGLIA IRIDATA DI CORTI SFRECCIO’ A SAN MARTINO AL CIMINO

Sempre più numerosi – e sempre più forti – nel ridente borgo di San  Martino al Cimino. Come nel 1977, quando si presentò ai nastri di partenza addirittura Claudio Corti, con la sua fiammante maglia iridata conquistata al campionato del mondo di San Cristobal pochi giorni prima.

Quella che a noi  “comuni mortali” appariva una salita impossibile, quella delle Colonie, per Corti fu quasi una passeggiata e il suo trionfo in mezzo a tanta gente fu anche il nostro giorno, per un bell’articolo su IL TEMPO.

Titolone sul campione del mondo che staccò tutti e dette più di cinque minuti di distacco al secondo arrivato, Torresi.

Una fuga irresistibile, eppoi la festa, su una piazza completamente gremita: gli occhi all’insù a guardare verso il palco delle premiazioni. Tra il pubblico presente un altro grande esponente del ciclismo sammartinese, quel Fratini  capace di vincere un campionato italiano allievi, davanti a Tumellero.

Avemmo poi modo di seguirne altre, di edizioni, cimentandoci in ardite telecronache, con mezzi di fortuna. O quasi. Ricordo una edizione del ’79,  vinta dal sovietico Tchapligin, vissuta sulla vettura di un simpaticissimo geometra della ditta Flego e Messineo, una di quelle che stava lavorando al nuovo Ospedale di Belcolle e che aveva sponsorizzato la manifestazione.

Una festa, prima, durante (con sosta obbligata davanti al cimitero di San Martino al Cimino, dove è sepolto Salvatore) e dopo l’arrivo, posto rigorosamente in salita. Un appuntamento che ha scandito il tempo di diverse generazioni di ciclisti. Anche di quella attuale, visto che nell’albo d’oro spicca il nome di Fabio Aru, che vinse nel 2011.

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