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UN SENTIMENTO GENERALE, A SENSO UNICO, PER GIGI PROIETTI …

E’ riuscito in un miracolo, quello di scatenare tutto il potenziale del web in senso buono. Solo Gigi Proietti poteva riuscire a coinvolgere così positivamente la totalità della gente, scopertasi all’improvviso – come noi, d’altronde – innanzitutto addolorata per questa uscita di scena così lontana dall’essere immaginata. Quello che spesso appare di circostanza, stavolta ha travolto un pò tutti con veridicità assoluta. In Itaiia, a Roma, ad Amelia – cittadina di uno dei suoi genitori –  a Viterbo, dove in tanti si ricordano il lunghi anni di riprese del Maresciallo Rocca, che aveva trasformato il seminario di Piazza San Lorenzo nella caserma dei Carabinieri e la pizzeria di Piazza Cappella nella farmacia di Stefania Sandrelli.

Questo maledetto Covid, che logora le attenzioni, che fagocita tutto nella bocca spalancata della paura, aveva fatto passare il totale silenzio che l’attore (ma è riduttivo il termine) fosse ricoverato già da due settimane, con condizioni di salute che preoccupavano molto. Una volta, di tali condizioni, se ne sarebbe parlato spesso nei talkshow televisivi, ora totalmente dedicati al conteggio dei contagi, e magari ci si sarebbe arrivati un pò più preparati. Vorrà dire che sarà più bello mantenere il ricordo di uno che portava gli 80 anni in modo strepitoso, alla faccia di chi giudica tutti gli ultra settantenni soltanto un peso inutile. A ottanta anni aveva ancora girato un film, che speriamo di vedere presto, così come, a settantotto suonati, era stato mattatore in tv di “Cavalli di Battaglia”, che tanti più giovani di lui si sarebbero solo potuto sognare.

Va a far compagnia a Alberto Sordi, altro astro della “romanità”, ma Proietti è stato più grande ancora, perchè ha saputo essere inimitabile pure come uomo di spettacolo, di teatro, di tv, come cantante e scrittore.

Questo il sonetto che Gigi Proietti dedicò ad Alberto Sordi dal palco allestito in piazza San Giovanni a Roma in occasione di quel funerale.

“Io so’ sicuro che nun sei arrivato ancora da San Pietro in ginocchione,
a mezza strada te sarai fermato a guarda’ sta fiumana de persone.
Te rendi conto sì ch’hai combinato,
questo è amore sincero, è commozione,
rimprovero perché te ne sei annato,
rispetto vero tutto pe’ Albertone.
Starai dicenno: ma che state a fa’,
ve vedo tutti tristi nel dolore
e c’hai ragione,
tutta la città sbrilluccica de lacrime e ricordi
‘che tu non sei sortanto un granne attore,
tu sei tanto di più, sei Alberto Sordi”.

Anche in questo si è dimostrato unico!

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