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CARLO DINI E QUELLA BELLA ANNATA GIALLOBLU

Era l’annata del settore giovanile della Viterbese 1974-75, strutturata con una buona forma di attività agonistica, con la formazione Berretti e la formazione Juniores regionali. I due tecnici erano il compianto Lini e Brugiotti. Chi aveva organizzato il tutto, portato tanti ragazzi a giocare con la maglia gialloblù, erano stati due dirigenti affabili come Rosatini di Grotte Santo Stefano e Ferri di Vetralla. Ferri aveva già portato Andreoni l’anno precedente e si era ripetuto facendo sì che tra i ragazzi della Viterbese giocasse anche Carlo Dini (purtroppo scomparso prematuramente – ndr) che invece era un classe ’57, come gran parte dei suoi compagni di squadra di quell’annata. In realtà la formazione migliore avrebbe dovuto essere quella della Berretti, in cui inserire tutti i ragazzi più forti e – di volta in volta – i giocatori della prima squadra squalificati. Poi, però, accade che, per una serie di motivi, la Berretti non riuscì a essere competitiva come si sperava, mentre la Juniores, che pure aveva in quel suo girone anche la Lazio, era riuscita a portare avanti una bella striscia di risultati ,con pochissime sconfitte e tante vittorie.

Per cui, alla fine, la squadra dove giocavano quelli più bravi era diventata la Juniores regionale, con in attacco Il “trio delle meraviglie” Caporossi, Serafini e Talotta e che in difesa aveva il libero Cordelli (si giocava a uomo, ricordiamo – ndr) e lo stopper Dini. Completavano lo schieramento arretrato Proietti sulla zona destra (che però giocò molte partite anche centro) e Paolo chatti a sinistra, che era una ex ala e che faceva valere questa sua esperienza pregressa scendendo più volte verso la metà campo avversaria. In porta si alternavano Pasquini e Benenati, molto più riflessivo e pragmatico il primo, più plastico il secondo.

A centrocampo Marconi e Marcucci davano il contributo con caratteristiche diverse, con tanta corsa e tanti polmoni il primo, gioco di fino il secondo, spesso insieme, perché soprattutto Marcucci veniva chiamato più volte con la Berretti. C’erano poi Giorgio Filippi, Luciano Grazini e Luciano Bernini: si alternavano a dare una mano a centrocampo, oppure contemporaneamente, quando mancavano Marconi e Marcucci. Qualche rara puntatina la fecero pure i due Tarquiniesi, il portiere Bicchierini e l’attaccante Cecchelin, che trovò molto spazio in prima squadra.

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