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L’INDEPENDIENTE VINCE LA COPPA INTERCONTINENTALE CONTRO LA JUVE

di Massimo Prati
 
23 novembre 1973. Stadio Olimpico di Roma (22.000 spettatori circa).
 
Juventus-Independiente 0-1
 
 
Juventus: Dino Zoff, Luciano Spinosi (74′), Sandro Salvadore, Francesco Morini, Gian Pietro Marchetti, Claudio Gentile , Antonello Cuccureddu, José Altafini, Franco Causio, Roberto Bettega (74′), Pietro Anastasi.
Giocatori di riserva: Silvio Longobucco (74′), Fernando Viola (74′). Allenatore: Cestmir Vycpalek. Allenatore in seconda: Romolo Bizzotto
Independiente: Miguel Santoro, Pedro Sá, Ricardo Pavoni, Miguel López, Eduardo Commisso, Miguel Raimondo, Rubén Galván, Ricardo Bochini, Agustín Balbuena, Eduardo Maglioni, Daniel Bertoni (83′). Giocatori di riserva: Alejandro Semenewicz (83′).
Allenatore: Roberto Ferreiro
Marcatori: Ricardo Bochini, all’80’.
Note: Antonello Cuccureddu sbaglia un calcio di rigore al 58′.
 
Dopo avere vinto a giugno la Coppa Libertadores, gli argentini concludono l’anno in bellezza, battendo la Juventus (vicecampione di Europa) e mettendo in bacheca anche la Coppa Intercontinentale.
Ho già avuto modo di ricordare che, a partire dalla fine degli anni Sessanta e in particolare dalla finale Milan-Estudiantes nel 1969, le squadre europee erano restie a partecipare alla Coppa Intercontinentale. Questa indisponibilità europea era dovuta appunto ai gravi fatti accaduti in Argentina ai danni dei milanisti prima e durante il match (ma anche dopo, con l’arresto di Nestor Combin). L’anno seguente, nel 1970, il Feyenoord decise di giocarsi la coppa, e la vinse anche lui contro gli argentini dell’Estudiantes. Ma la vittoria olandese non calmò gli animi dell’allenatore del Feyenoord che, scandalizzato dalle scorrettezze degli argentini, li accusò di essere dei macellai. Fu forse anche per questo che, al momento di affrontare gli uruguagi del Nacional di Montevideo, l’Ajax (detentrice della Coppa Campioni nel ’71) abdicò volentieri a favore dei greci del Panathinaikos, che erano stati i secondi classificati. A posteriori viene da dire che timori olandesi non erano stati esagerati, poiché a un giocatore del Panathinaikos, nella finale di andata in Grecia, contro il Nacional di Montevideo, fu fratturata una gamba a seguito di un intervento scomposto di un uruguagio. L’anno dopo, l’Ajax decise finalmente di prendere parte alla Coppa Intercontinentale e riuscì anche a vincerla. Ma nella partita di andata, in Argentina contro l’Independiente Cruijff fu costretto a uscire, nel primo tempo, a causa di un intervento duro di un giocatore argentino. Nell’intervallo gli olandesi minacciarono di non rientrare in campo. Alla fine si riuscì mettere termine alla partita che finì uno a uno e, a seguito della vittoria per tre a zero ad Amsterdam, l’Ajax portò a casa il trofeo.
Nel 1973, il club di Amsterdam decise nuovamente di rinunciare alla massima competizione mondiale per club. È in questo quadro dunque che si svolge la finale tra Juventus e Independiente. Tradizionalmente, la Coppa Intercontinentale si giocava in due partite di andata e ritorno. Secondo alcune fonti i bianconeri, dopo aver perso la partita di andata, decisero di rinunciare a quella del ritorno proprio per evitare tutti i problemi e le tensioni che, nel corso degli anni, si erano verificati nelle finali in Sudamerica.
In realtà, sembra che i fatti non andarono così. La Juventus era restia ad accettare la sfida con il club argentino. In effetti, da un articolo de “La Stampa”, del 25 luglio 1973, risulta che la Juventus aveva comunicato ufficialmente la rinuncia alla sfida Intercontinentale.
Alla fine però la Juventus tornò sui propri passi e decise di giocarsi la Coppa Internazionale. Ma con la precisa condizione di una finale a partita “secca” da disputarsi a Roma. Questo fatto è confermato anche da un’intervista alla TV argentina, fatta dopo la conquista della Coppa Intercontinentale, da parte di alcuni giocatori dell’Independiente. In questa intervista, Miguel Santoro disse che la vittoria fu una piacevole sorpresa, proprio perché, in base agli accordi, non essendo stato contemplata la partita di ritorno in Argentina, l’Independiente poteva essere considerato il club sfavorito.
Sia quel che sia, quello che è certo è che tra Juventus e Independiente si disputò un solo incontro.
LA PARTITA DI ROMA.
Le cronache parlano di una Juventus che, pur priva di Capello, appare spigliata e brillante fin dall’inizio, a fronte di un Independiente piuttosto impacciato e prevedibile, anche se capace di capovolgimenti di fronte e di incursioni nella trequarti bianconera. Nella seconda metà del primo tempo, la Juventus continua a premere e prende due legni, prima l’incrocio dei pali con Bettega e poi la traversa con Altafini.
La ripresa vede ancora all’attacco i torinesi, ma con azioni piuttosto imprecise. Questa supremazia bianconera porterà alla conquista di un penalty, a causa di un fallo di Galvan su Cuccureddu e sarà lo stesso Cuccureddu ad incaricarsi della sua esecuzione. Ma, con rammarico dei bianconeri, il suo tiro non centrerà nemmeno la porta.
Il match continua su questa falsariga, fino a quando, all’80’, Ricardo Bochini, triangolando con Daniel Bertoni e anticipando Salvadore supera Zoff, realizzando uno splendido gol con un tocco di destro. Nei minuti restanti c’è ancora tempo per un paio di attacchi dei bianconeri, ma il risultato resta immutato.
E così, come si può leggere in una pagina di un giornale argentino, “Con un golazo, Independiente le ganò la Intercontinental a Juventus”.
 
 
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