US Viterbese

TRA POCHE ORE SCENDE IN CAMPO LA VITERBESE CONTRO L’AVELLINlO

Poche ore e sarà Viterbese- by night, in contrapposizione con quella che sembrava la tendenza del campionato, addirittura di giocare la mattina pur di risparmiare spese per energie elettriche. In teoria dovrebbe essere l’ultima notturna, ma visti i precedenti, le puntuali contraddizione sulla gran parte delle problematiche, non ne saremmo così sicuri. E allora sotto con Viterbese-Avellino, con in palio punti preziosi per tutte e due le formazioni.

Dice Giacomo Filippi: “L’Avellino è un avversario ferito ma quando c’è un cambio di allenatore i giocatori sono caricati di maggiori responsabilità e sono certo che domani daranno ancora di più per cercare di dare una sterzata. Ma a noi non ci interessa questo. Se la Viterbese seguirà sull’onda delle prestazioni di Monopoli e Catanzaro sono certo che porterà a casa un risultato positivo”.

Al “Rocchi” un bilancio positivo per gli Irpini, con due vittorie e quattro pareggi, cominciando nel ’71, con un 1-1. A distanza di trenta anni le compagini si incontrarono nuovamente e finì con un pari: 2-2 con doppietta di Sergi per i Gialloblù. L’anno successivo il primo successo biancoverde, poi due pareggi con il punteggio di 1-1.

L’ultimo precedente due anni fa, quando gli Avellinesi sbancarono la Palazzina con una rete di Micovschi e un’altra di D’Angelo.

Alla fine l’Us Avellino ha rotto gli indugi e ha accolto quella che ormai era diventata una richiesta  della piazza biancoverde: sollevare dall’incarico di allenatore dell’ex gialloblu Roberto Taurino. Fatale per il tecnico salentino il pareggio di sabato scorso contro l’Audace Cerignola al Partenio ma, più complessivamente, paga un avvio di stagione disastroso, con appena 8 punti in 8 gare e il terzultimo attacco del girone C. Squadra momentaneamente affidata al tecnico della Primavera Raffaele Biancolino che la traghetterà per ora nella trasferta di Viterbo. In pole per sostituire Taurino c’è Massimo Rastelli. Un’operazione amarcord per rinverdire i fasti di quella promozione del 2013 ma in piedi c’è anche la pista che porta a Michele Marcolini, l’uomo della stagione mai nata del 2018, quella del fallimento e del tramonto dell’era Taccone. 

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