“BACKUP”. RUGGERO GRASSOTTI, SERGIO PATACCA E SERGIO ZOPPI …
RUGGERO GRASSOTTI
Ruggero Grassotti, appartenente ad una famiglia che ha dato più di un giocatore al Rugby Viterbo degli anni 80-90 è sicuramente tra quelli che più ha contribuito alle glorie del rugby cittadino. Terza linea dinamica, dal placcaggio tranciante, aveva una grande visione di gioco che gli permetteva di essere in anticipo su ogni situazione di gioco. La sua grande vocazione di educatore, insieme alle sue qualità di giocatore gli ha permesso di essere anche un ottimo allenatore. Sua la guida, insieme ad Antonio Angrisani, della squadra che nella stagione 97/98 riuscì a conquistare la promozione in serie A, scendendo in campo e dando il proprio contributo anche come giocatore. Le sue indubbie qualità gestionali e di empatia, l’hanno portato ad avere risultati importanti anche fuori dal campo.
SERGIO PATACCA
E’ stato uno dei pochi centrocampisti moderni degli anni Settanta. Un giocatore che precorse i tempi, che sapeva fare quasi tutto. Lo trovavi in qualsiasi parte del campo, da ottimo agonista, che si lanciava poi in velocità verso la porta avversaria, oppure forniva palloni invitanti per le punte. Qualche avversario non avrebbe potuto far altro, per fermarlo, che aggrapparsi alla riccia capigliatura. Un piacere guardarlo, assistere alle sue evoluzioni in una Viterbese che avrebbe meritato di più, così come lui avrebbe potuto pretendere molto di più di quella esperienza in serie C con il Foligno.
SERGIO ZOPPI
E mentre la riccioluta chioma di Patacca svolazzava per i campi della serie D, un cestista marchigiano bucava a ripetizione le retine dei canestri avversari. Soprattutto con la squadra di Porto San Giorgio, di grandi tradizioni di una volta, capace poi, negli anni ottanta, di arrivare addirittura in serie A. Zoppi fu uno dei colpacci della Garbini, inserendo una bocca da fuoco del genere in un collettivo già collaudato e prolifico, che solo per un giocatore come lui smusso qualche angolo egoistico e gli lasciò puntualmente spazio per andare ogni partita oltre i venti punti di media, deliziando il pubblico della palestra di via Oslavia.