“BACKUP”. ENZO TOSCANO, ANDREA SGNAOLIN E STEFANO BIANCONI …
ENZO TOSCANO
Un attaccante moderno già alla fine degli anni Sessanta. Rapido, astuto, attento: tutte doti che gli permisero dii poter essere una ala sinistra – ma venne utilizzato anche in altri ruoli, all’occasione – dal gioco futuribile. Ha fatto parte dei “Mitici del 70” e come altri di quelle formazioni della Viterbese, avrebbe meritato anche maggiore soddisfazioni in carriera. Amatissimo dagli sportivi gialloblù anche per la sua simpatia fuori dal campo di gioco, per come si intratteneva con alcuni di loro, anche attorno al biliardo del bar di Pasquale, proprio dii fronte al cancello dello stadio.
ANDREA SGNAOLIN
Andrea Sgnaolin è stato un giocatore sicuramente fuori categoria per la sua esperienza. Nato a Viterbo nel 1984, Sgnaolin, che vanta anche 21 presenze in azzurro, è partito dalle giovanili dei RAMS Viterbo, dove aveva già militato suo padre. Maturato in fretta, altrettanto in fretta è cominciata la sua strepitosa carriera lontano da casa, una carriera che gli ha portato allori e trofei, tra cui una supercoppa con il Rimini, mentre a Grosseto ha conquistato due scudetti, una coppa dei campioni e due finali europee. Un palmares con cui ha onorato ovunque la sua viterbesità di base.
STEFANO BIANCONI
L’esperienza è stata un’arma in più per uno dei più forti difensori visti a Viterbo, uno di quelli a cui gli anni non avevano certo tolto qualcosa, ma, semmai, dato tanto mestiere in più per essere un grande protagonista in campo anche ben oltre i trenta anni.
Gialloblu in due riprese: la prima volta nella Viterbese dei miracoli che arrivò ad un passo dalle serie B, trovando – di contro – l’onta del fallimento societario. A Viterbo ha lasciato tanti bei ricordi e la voglia di rivedere presto uno come lui, il Toscano di San Miniato, che ha stretto un indissolubile rapporto di amicizia con altri due conterranei, il tecnico Guido Carboni e con il compagno di squadra Osvaldo Mannucci, anche lui tante stagioni in gialloblu e un amore per la città dei Papi.
Rivedere un tandem difensivo come quello formato da Bianconi e Sibilano sarebbe un sogno per le nuove generazioni. Probabilmente irrealizzabile.