“BACKUP”. ROBERTO BALDUCCI, STEFANO SBARRA E CLAUDIO ROSSI …
ROBERTO BALDUCCI
E’ stato uno dei numeri dieci di maggior classe che abbiano indossato la maglia della Viterbese. Dai sui piedi partiva di tutto, assist, punizioni vincenti, gol: tutta roba di estrema qualità, repertorio di un ragazzo anticonformista, che avrebbe meritato una carriera ancor più luminosa. La sua chioma folta faceva il paio con un carattere particolare fuori il rettangolo di gioco, che lo portò ad essere anche in sevizio sociale anziché militare. In campo, invece, non eccedeva mai, non protestava, non accendeva scontri accesi, neanche con gli avversari che lo marcavano e che non gli risparmiavano botte sulle gambe. Chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare alla Palazzina non ha dubbi: ”non ne nascono più di giocatori così”. Parola di lupetto, parola non alterata da intelligenza artificiale.
STEFANO SBARRA
Romano di Monteverde, inizia la sua avventura cestistica nel suo quartiere, che in seguito si rivelerà culla di diversi giocatori per la serie A, esordendo in Serie A1 con la Eldorado Lazio nel campionato 1979-80.
Mostra subito buone qualità e infatti, dopo due anni di A1 e A2, viene acquistato dai concittadini della Virtus Banco di Roma. Nel primo anno gioca titolare nella squadra allenata da Giancarlo Asteo, con ottimi risultati, ma l’anno successivo, complice lo sbarco a Roma di Larry Wright, si limita a fare il sesto uomo di lusso. Ben presto, complice un infortunio allo stesso Wright, per Sbarra si spalancano le porte del quintetto base. La sua è stata una lunghissima carriera, che ha compreso anche gli anni trascorsi a Viterbo, dove gioca ancora a altissimi livelli, guidando la squadra di B1 ad ottime imprese, sfiorando la categoria superiore, cedendo solo al Livorno di Fantozzi.
CLAUDIO ROSSI
Inizia con l’attività studentesca, anche lui nel 1981, come Gasbarri, con Giuseppe Misuraca, che diventerà suo allenatore fino al termine della sua carriera sportiva. Atleta dotato di straordinaria forza atletica e grinta che, a dispetto dell’altezza, non esattamente ideale per un saltatore in alto, ha ottenuto grandi risultati tecnici ed agonistici risultando uno dei migliori saltatori italiani Juniores a fine anni ottanta e sicuramente quello col miglior differenziale altezza/quota saltata.
Detiene i record provinciali: categoria Allievi Alto 2,01m, categoria Juniores M. Alto 2,09m. e salto Triplo 14,54m., categoria Promesse/Senior/Assoluto M.Alto 2,10m. e Triplo 14,54m.
Più volte Campione italiano UISP nell’Alto e nel Triplo e numerose volte sul podio ai Campionati Italiani Allievi e Juniores Indoor ed Outdoor. Convocato più volte ai raduni della nazionale italiana. Ha gareggiato anche all’estero, in Cecoslovacchia e Francia.