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LA PARIGI-ROUBEAUX DI GIMONDI …

LA  CRONACA DI QUELL’INDIMENTICABILE SUCCESSO DEL ’67

Mancano 40 chilometri al traguardo. E’ scattato De Boever sulla Costa di Mons, una scintilla che fa esplodere la corsa. Dancelli lo raggiunge. Lui e Gimondi hanno staccato il gruppo ed hanno raggiunto De Boever.  
Gimondi è il padrone della corsa – la gente si infiamma al suo passaggio – spinge, accarezza la strada sulla quale la moto compie scivolate spaventose. Il vantaggio è salito a due minuti. Chi lo fotografa in viso, chi gli piazza l’obiettivo della macchina da presa accanto alla moltiplica per documentare lo spettacolo di quella pedalata, chi lo riprende dal basso, chi dall’alto. Tutti gli operatori compiono acrobazie indescrivibili, al seguito di una cavalcata che conquista pian piano la periferia di Roubaix. 
Gimondi pedala a quaranta di media, il suo vantaggio è salito a quattro minuti quand’egli scavalca la collina delle pietre più cattive, a ridosso del traguardo.
La corsa passa accanto alle case. Si infila nei borghi di campagna, costringendo la gente ad incollarsi al muro tanto è angusto lo spazio e tanto è folle la carovana che circonda Gimondi. Quattro minuti.
Gimondi irrompe sulla pista nera del velodromo. Alza le braccia e ride, ha vinto, una delle sue più belle vittorie di sempre!.

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