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L’11 SETTEMBRE DA RACCONTARE AI NIPOTI …

Caro nipote, quel sabato del 2001, eravamo a Roma, con la tua mamma, che si dibatteva in una adolescenza fatta inevitabilmente di contrasti, tra valori sani acquisiti e tentazioni di amichette un pò più discole, che non hanno mai potuto scalfire minimamente la beltà dell’anima. Avevamo appena finito di mangiare al MCDonald di Piazza di Spagna, stavamo per andarci a prendere il caffè a piazza san Lorenzo in Lucina, tappa quasi fissa di quelle belle passeggiate, di quelle camminate romane, di quei sabati indimenticabili.

Ci arrivò una telefonata da Viterbo, che ci mise al corrente di quanto la tv stava scandendo con ritmi sempre più frenetici, parlando di una nuova Pearl Harbor, di una nuova guerra mondiale, L’umore, lo spirito, cambio inevitabilmente all’improvviso e il ritorno in macchina fu totalmente fagocitato dalla radio accesa per capire cosa davvero stesse succedendo.

Seguirono poi, al rientro, intere ore davanti alla tv, interi giorni successivi, quasi calamitati da quelle immagini a cui era difficile credere, a quelle testimonianze drammatiche, l’attentato alle Torri Gemelle, l’orgoglio nazionale americano, l’ impegno per aiutare coloro che sono sopravvissuti e le famiglie di quelli che non ce l’hanno fatta. Ogni anno, in questo giorno, si fa a gara per ricordarlo. Spero che tu, caro nipote, non vivrai più qualcosa di simile nel tuo futuro. Speriamo!

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