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LA TATTICA. “GOL PROVATO”, MA ANCHE QUALCHE ERRORE DI TROPPO

“Il mio gol è una giocata provata durante la settimana: bravo è stato Zanchi a pescarmi in area di rigore. Sapevamo che la loro forza era la verticalizzazione rapida e ci siamo prodigati per evitare questo pericolo. Le mie caratteristiche principali sono corsa e grinta: con il mister mi trovo bene e, quando mi ha voluto a Rieti, sono subito corso da lui: credo molto in Capuano, che a San Benedetto mi ha fatto esprimere ad alto livello”.

Non fa una piega l’analisi di Marchi, l’autore del gol di Rieti, ma c’è anche da dire che se non si fosse sbagliata la chiusura su di lui – e se a centrocampo si fosse fatta più attenzione su Zanchi – difficilmente quella rete sarebbe arrivata.

Circa la verticalizzazione veloce, merito in parte del Rieti, ma anche demerito dei Gialloblu, i quali, in quell’attuazione, dipendono molto da Baldassin – che non c’era – e da Vandeputte e Pacilli innescati in un certo modo.

Sull’errore di Damiani non ci sono dubbi, ma se il giovane centrocampista gialloblu ha fatto quell’intervallo è stato anche per via di una mediana ridotta ai minimi termini, con il rischio di subire ancora qualche altro gol.

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