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REZZONICO E LE IMPRESE SUL VECCHIO CAMPO SPORTIVO DI TUSCANIA …

Quando non era il pallone di internet, quando il calcio era più semplice e anche più sano, come ciò che gli girava intorno.

“Quel giorno mi ricordo lo stadio pieno in ogni ordine di posto, con tantissimi tifosi del Frosinone. Ricordo anche che l’arbitro ha fischiato la fine della partita mentre io bloccavo un tiro. Il pallone è rimasto nelle mie mani: ancora si trova a casa mia, grazie al presidente Oberdan Spurio, che mi ha permesso di portarmelo via, come cimelio importante e ricorso ancor più importante.”

Chi parla è Alvaro Rezzonico, cresciuto nella Lazio eppoi in giro a farsi le ossa. Quel giorno, infatti, era tra i pali del Tuscania.  E quel giorno c’eravamo anche noi, a Tuscania, a scrivere un articolo su quella squadra delle meraviglie, salita in pochi anni dalla prima categoria alla serie D. Il campo sportivo era pieno, il vecchio campo “Maccarri”, costruito in mezzo alle case, prima che venisse realizzato lo stadio dell’Ulivo. Era bello anche per questo, icona felice di quel calcio non ancora diventato “punto due”.

Quel giorno c’era molta più partecipazione, perché la sfida con il Frosinone eccitava in modo particolare, ma anche nelle altre partite non mancava mai la gente. Era pure divertente assistere dalla tribuna, perché ogni tanto si alzava qualcuno e a gran voce esternava il proprio pensiero, quasi un insieme di solisti della comunicazione diretta, sempre molto simpatica, quasi mai scurrile, men che meno violenta.

Ne aveva visti tanti di palloni rimbalzare, quel campo “spelacchiato”, ma ricco di storia, ed ora stava assistendo a una avventura nuova, gratificante, con una squadra composta a dovere, ottima in tutti i reparti, con un mix di giovani ed esperti, anche con presenza non trascurabile di elementi della Tuscia. Ciancaleoni, Parrino, Calandrelli erano quelli che si conquistarono una stabile maglia da titolare, in una squadra fattasi apprezzare anche per la praticità con cui andava in gol, spesso con triangolazioni vincenti. Anche quel giorno – stagione 77/78 – un gol fu proprio realizzato così, con un lancio di Recchioni, per un tocco di prima intenzione per l’accorrente Paesani: tiro secco e gol. Pubblico impazzito sugli spalti in cemento, sui famosi gradoni. Euforia alle stelle per una vittoria che proietterà, anche se solo momentaneamente, il Tuscania in vetta alla classifica. Durò poco, ma fu ugualmente una grande gioia per quella generazione di sportivi tuscaniesi, che poterono assistere a una delle più belle espressioni dell’amata squadra di calcio.

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