AmarcordUS Viterbese

L’ULTIMA VOLTA A ANDRIA NEL 2005 …

F. ANDRIA-VITERBESE 1-0

Viterbo, sempre peggio! La squadra gialloblu incassa un’altra sconfitta, la seconda in tre gare, che rende ancora più problematica la situazione generale, una situazione che va affrontata con grande realismo, rendendosi bene conto di dover lottare, almeno in questo momento, per tutt’altri obiettivi da quelli dei ventilai playoff.

“Eppure sotto il profilo dell’impegno – insiste l’allenatore Chiappini, a cui il Viterbo ha confermato la fiducia – non abbiamo nulla da rimproverarci e del resto la squadra non si è risparmiata neanche a Andria.

Purtroppo ci manca la capacità di capitalizzare il gioco prodotto nell’arco dei novanta minuti, quando ne abbiamo in mano le redini. Speriamo con il rientro di Vidallè di dare un calcio alla sterilità offensiva, anche se dovremo vedere le condizioni fisiche di Tiberi, che ha preso tante botte in Puglia e che è uscito dal campo un po’ malconcio.

Sicuramente dobbiamo lavorare molto, ma solo per cercare di tirarci fuori da questo vortice, visto che ho già detto in passato che le ambizioni dovevamo riporle, soprattutto se al quadro generale già lacunoso si aggiungono anche episodi di gol incassati spesso con nostri errori e di cose fortuite, come una punizione rimpallata sulla nostra barriera.

È dall’inizio del campionato che affrontiamo ogni partita come se dovesse essere quella del definitivo riscatto, per cui non mi sembra il caso di ripetermi, così come il discorso sulla classifica, che incute indubbiamente qualche timore.”

E la società? Il presidente Pecorelli, dopo la brutta figura con la Nocerina, aveva palesato saggezza ed umiltà, gli unici strumenti apparsi utili per uscire dal tunnel. Durante la settimana scorsa, però, qualcuno dei suoi collaboratori aveva nuovamente spaziato nel campo delle ambizioni che al momento appaiono fantasiose quanto pericolose, perché,  continuando a perorare questa causa, si rischia di perdere davvero di vista la drammaticità della situazione, gli effettivi rischi che la classifica attuale nasconde.

Quest’anno, tanto per essere chiari, non c’è un’Aglianese già retrocessa in partenza, come lo scorso anno, per cui, rimanere per troppo tempo nei bassifondi della classifica, potrebbe dischiudere scenari che nessuno, nell’ambiente, vorrebbe più vedere. Soprattutto perché era stato promesso un gran salto di qualità, quasi da rendere la gestione tecnica e societaria precedente una sorta di brutta copia da gettare in fretta nel dimenticatoio.

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