AmarcordIl Pallone

AMARCORD. L’INTERNAPOLI…

La Viterbese conobbe da vicino l’Internapoli, una realtà del tutto particolare, probabilmente del tutto sconosciuta agli sportivi moderni. Quelli di una certa età, invece, ricordano abbastanza facilmente e non soltanto perché legata a Giorgio Chinaglia e Pino Wilson.

Parlando di Internapoli si parla di Vomero, la famosa zona del capoluogo campano, dove, una volta, si trascorreva la domenica pomeriggio tutti insieme. Migliaia di persone  inneggiavano ai propri   beniamini, i quali erano chiamati a portare in alto, a suon di goal, il nome del proprio quartiere. Erano le domeniche sportive degli anni sessanta, le mitiche domeniche, appunto, di una squadra di calcio che per lustri si è fatta conoscere in tutta Italia grazie al suo gioco particolare, assai simile a quello che si praticava nella massima serie.

L’Internapoli ha avuto radici antiche, derivanti dall’Albanapoli, gloriosa formazione che, fino agli anni della guerra, disputò soltanto tornei minori. L’Albanapoli attinse molti ragazzi dalle giovanili della squadra Flegrea, per rinvigorire il proprio organico. Perfezionò la fusione con il Cral Cirio e in poco tempo raggiunse la serie C, rimanendovi per due anni, quando incrociò la Viterbese di Rambone.

Chi ha vissuto quei momenti ne custodisce piacevoli ricordi, con la nostalgia di tempi andati, che non torneranno più.

Bei tempi per tutti. Anche quelli in cui andare allo stadio e tifare la propria squadra del quartiere era un vero orgoglio per ogni cittadino. A Napoli più che mai, con Piazza Quattro Giornate che si animava in modo incredibile di gente che sosteneva quei ragazzi in campo, i quali, fuori dal rettangolo di gioco, si fermavano volentieri a scambiare quattro chiacchiere, in qualsiasi momento della giornata.

Il bel gioco proposto dalla squadra del Vomero era l’immagine luminosa di una società sostenuta da finanziatori locali, del quartiere, i quali avevano costruito una piccola palazzina che ospitava i calciatori e le loro famiglie. Successivamente ospitò gli spogliatoi ed oggi è sede del Liceo Classico Adolfo Pansini. Nelle stagioni 1968-’69 e 1969-’70 l’Internapoli, allenato da Luis Vinicio, con Gianni Di Marzio allenatore in seconda, sfiorò la promozione in Serie B arrivando terzo in entrambe le occasioni.

Fu l’anno successivo, che incrociò la Viterbese con queste due partite, con la vittoria alla Palazzina grazie alle reti di Pescosolido e Menegon.

InterNapoli-Viterbese 1-0

InterNapoli: Pietti Brilla Russo Pavone Menconi Martella Palcini Cesaro Esposito Gaddi Romano

Viterbese: Restani Ciccozzi Lorenzon Marini Vuerich Bertoldo Pescosolido Fragasso Staccioli Rigantè Menegon

Arbitro Bassignana di Pavia

Rete: Palcini

Viterbese-InterNapoli 2-0

Viterbese: Restani Ciccozzi Lorenzon Vuerich Testorio Piacentini Pescosolido Bertoldo Fragasso Di Giovanni (Toscano) Menegon

InterNapoli: Pietti Brilla Russo Pavone Accetta Alberti Martella Palcini Cesaro Gaddi Romano

Arbitro Crista Di Livorno

Reti: Pescosolido e Menegon

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