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OGGI IN EDICOLA. L’INTERVISTA AI GEMELLI MENGHI…

VITERBO – A Canino, terra di Papa Paolo III, che vi nacque il 29 febbraio 1468, l’aria è buona, come i sapori delle specialità gastronomiche, delle eccellenze del suo territorio, primo fra tutti il noto olio. Ci abitano i due gemelli Menghi, i “2001” che tentano la carta del calcio, entrambi alla Viterbese, dove fanno parte del gruppo giovane tanto caro al presidente Romano, che ha già deciso che saranno inseriti nell’organico fisso della prima squadra nel prossimo campionato. E’ una intervista “doppia”, abbastanza inconsueta, quella che vi proponiamo, con Matteo ed Emanuele.
– Avete anche esordito insieme, in serie C, a Catanzaro: che ricordi di quella esperienza?
M. “Si, a Catanzaro. Una bellissima esperienza, cogliendo molti aspetti positivi, percependo fin da subito la professionalità che ti circonda”.
E. “Forse lo stadio migliore dove poter esordire. Ho provato delle sensazioni stupende perché, non avendo fatto molta esperienza con i più grandi, esordire li, con lo stadio pieno, sentire tutto quel rumore che facevamo i tifosi, é stato veramente meraviglioso”.
– Quale giocatore della Viterbese vi piace di più? Pensate di rassomigliare a qualcuno di essi?
M. “Mi piace più di tutti Volpe. Forte fisicamente e tatticamente molto intelligente”.
E. “Ci sono tanti giocatori che mi piacciono per la tecnica e soprattutto per la “cattiveria”, ma sinceramente non penso di assomigliare a nessuno di loro”.
– Chi è più bravo tra voi due? Quali qualità riconoscete all’altro?
M. “Il campo giudicherà sempre su di noi. Lui è un giocatore forte fisicamente, riesce ad essere sempre dove va la palla e dare tranquillità al reparto difensivo”.
E. “Questa é una domanda a cui avrei preferito non rispondere. Però dico lui, per come gestisce la palla e anche uno spiccato senso del goal”
– Per quale squadra di serie A tifate?
M. “Tifo fin da piccola per l’Inter, una passione che ci ha trasmesso nostro zio”.
E. “Inter”.

continua
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