AmarcordUS Viterbese

L’ORMAI EX GIALLOBLU. AD APRILE SCORSO L’ESONERO DI CALABRO…

ERA IL 30 APRILE 2019: QUESTO L’ARTICOLO …

VITERBO – Viterbese, si cambia ancora! A otto giorni dalla finale di Coppa Italia il patron Camilli le prova tutte, pur di salvaguardare un possibile obiettivo che potrebbe cambiare totalmente la stagione. RIGOLI. Ha ritenuto esaurito il ciclo-Calabro. Al suo posto è pronto Pino Rigoli, il quale ieri ha incontrato la proprietà della Viterbese per trovare l’accordo, per parlare dei dettagli di un ingaggio che non è semplice per nessuno, vista la particolarità della stagione della Viterbese. Il 53enne tecnico siciliano – che ha allenato, tra le altre, Catania, Sicula Leonzio, Akragas (con gli ex gialloblu Saraniti e Assensio) e Juve Stabia – è rimasto fino alla tarda sera a discutere, ma è chiaro che chi arriva fino alla Tuscia non lo fa soltanto per una gita fuori porta.

A meno di clamorose novità dell’ultima ora, quindi, il nuovo allenatore sarà Rigoli, il quale si metterà subito al lavoro con il grosso del gruppo rimasto ad allenarsi a Grotte di Castro, mentre in Calabria è volata una rosa formata dalle seconde linee e da alcuni giovani della formazione Berretti, tutti accompagnati da Alessandro Boccolini, tecnico della squadra giovanile gialloblu.

CATANZARO. A Catanzaro, quindi, oggi alle ore 14.30, scenderà in campo una Viterbese totalmente inedita, in coerenza con quanto deciso da Camilli, che aveva ormai ritenuto inutile pensare al campionato, anziché lavorare sodo per la gara con il Monza dell’otto maggio.

Pino Rigoli, esperto tecnico siciliano sa che per lui, come per il patron gialloblu, questa è una scommessa: in caso di conquista della Coppa Italia gli si riaprirebbe un finale di stagione tutto da giocare. Chi conosce bene Camilli aveva tratto indicazioni non troppo rassicuranti dopo la sua conferenza stampa, l’esternazione della sua insoddisfazione, dopo la sconfitta interna contro il Rende. La sua nota idiosincrasia alla sconfitta, ancor più se reiterata, aveva fatto saltare qualche campanello d’allarme. Sensazioni, chiaramente, di quelle, però, spesso assai cariche di realismo, così come quella relativa alle dichiarazioni di Calabro dopo la sconfitta di Monza, nella gara di andata della Coppa Italia.

Quelle che, di solito, non piacciono a Camilli, ancor meno se relative all’obiettivo più importante della stagione, anche se a pronunciare quelle frasi “incriminate” era stato Calabro, scelto da Camilli come l’uomo che avrebbe potuto dare una svolta alla stagione gialloblu

Ed in effetti i due sono andati abbastanza d’accordo, anche per via di molti risultati inanellati dall’ex tecnico del Carpi, il quale era riuscito a risalire in classifica, talvolta anche in maniera un pochino fortunosa. Il quinto posto in classifica, con tanti recuperi ancora da giocare, sembrava alla portata, mentre la Viterbese raggiungeva l’apice “calabriano” nella vittoria di Catania.

Dopodichè il tracollo, tra stanchezza, concentrazione troppo condizionata dal pensiero della finale di Coppa Italia, sostituzioni spesso incomprensibili: due sconfitte in campionato, poi quella di Monza, infine l’ennesimo scivolone con il Rende. Troppo per il patron!

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