AmarcordIl Pallone

I TORNEI ESTIVI NELLA TUSCIA SEGUITI IN DIRETTA DA RADIO PUNTO ZERO

E la chiamano estate, cantava Fred Bongusto, candano l’estate di una volta, spensierata, un pò meno torrida (immancabilmente dal giorno successivo il ferragosto cominciavano i temporali e già cambiava la stagione), ma soprattutto con il pallone che era ben lungi da rotolare per i campionati. Se ne sarebbe riparlato ad ottobre, soprattutto per quelli dilettantistici. E l’estate del pallone della Tuscia era quello dei tornei, tanti tornei, grandi e piccoli. Da quelli al Villaggio del Fanciullo, dove si stentava a riconoscere i giocatori, per via della scarsa illuminazione, a quelli più importanti, dove girava anche “quale soldo”, come quello, ad esempio di Fabrica di Roma.

La “regina” del calcio d’estate nella Tuscia, però, era la Coppa dei Campioni. Tuscania allestiva sempre grandi formazioni, con Amenta (che giocava   allora   in   serie   A   con   la   Fiorentina),   Ricci,   ma, soprattutto, Giordano e Manfredonia, ai quali veniva accordato un  rimborso  spese  per partita  superiore  a  quello  che  era  lo stipendio medio di un impiegato. Eppoi c’era anche qualche caratteristico “premio partita”, magari pure una damigiana di olio. Quello buono, quello di Canino.

Rispondeva spesso Viterbo, che allestiva una formazione quasi allo   stesso   modo   competitiva,   con   i   fratelli   Pellegrini, l’attaccante Claudio (cresciuto nell’Acli Primavalle eppoi autore di una buona carriera tra i professionisti, Napoli su tutti) e il difensore Stefano, vincitore di due Coppa Italia, con Sampdoria e  Roma.

Era seguito tutte le sere in diretta da Radio Punto Zero, che non si trovava ancora a Civita Castellana, ma a Soriano nel Cimino, collocata in una villa ottocentesca, un po’ trascurata per la verità, ma pur sempre di grande fascino, inserita all’interno di un parco con delle grosse piante di castagno.

A gestirla era un istrionico Maurizio Tocchi, che negli anni precedenti aveva avuto un certo successo come attore, interpretando uno dei Proci nell’Odissea televisiva diretta dal regista Franco Rossi nel 1968.

Tocchi,  dalla  imponente  stazza  fisica,  si era  in  parte  ritirato dalle scene e aveva creato una delle prime emittenti televisive della Tuscia, portando idee nuove ed anche un clima familiare e goliardico in cui avevano proliferato diversi giovani, non senza talento, che si avvicendavano ai microfoni della messa in onda.

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