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VITERBESE: I COLORI RITROVATI, MA ORA SERVE UN TRITTICO FINALE “SUPER”

Ora, però, bisognerà continuare così per difendere le posizioni dei playoff. Il Como ha raggiunto la Viterbese e sarà probabilmente lo scontro diretto dell’ultima giornata a decidere chi delle due avrà una posizione migliore.

Almeno due vittorie sarebbero necessarie, nelle tre rimaste, anche per tenere dietro il Renate, ma oltre alla trasferta di Siena, l’ultima gara interna sarà con l’Arezzo, non l’ultima arrivata. Come dire che se la Viterbese vorrà conquistare il settimo posto dovrà avere un passo finale da prima della classe o quasi.

Il grigio – intanto – non va di moda. Quantomeno a Viterbo, quantomeno in questo momento. Prevalgono colori più vivi, come il giallo, come il blu, i colori di una passione ritrovata attorno a quello che un tecnico “dimenticato” ha costruito in fretta. E nel calcio queste cose contano. Fanno la differenza. Nel vero senso della parola. Rendono differente totalmente, ad esempio, una squadra rispetto a quella del girone di andata.

Parliamo di Viterbese, parliamo di Alessandria. Solo il calcio, forse, riesce ad alterare certi equilibri in modo così evidente e spesso incomprensibile. Ma come è possibile che la Viterbese sia la “stessa” che nel girone di andata era stata terrorizzata dall’Alessandria? Sconfitta, quasi irrisa, incapace di reagire, incapace di evitare di incassare quattro gol, dando la sensazione di smarrimento, di non essere all’altezza della situazione e di aver quasi paura che la partita durasse troppo e che il passivo potesse assumere dimensioni “mitologiche”?

 

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